A Santiago de Compostela la Fiaccola benedettina “pro pace et Europa una” termina il suo pellegrinaggio in Spagna

Nell’Anno Santo compostelano l’Abate di Montecassino concelebra nella Cattedrale di Santiago de Compostela.

Due gli avvenimenti che hanno segnato la permanenza della delegazione di Montecassino a Santiago de Compostela con i Comuni di Norcia Subiaco e Cassino.

Nella mattinata di lunedì 7 marzo un importante documento è stato siglato dai tre Comuni benedettini già gemellati nel nome di San Benedetto.

All’interno degli uffici del Municipio di Santiago i tre sindaci hanno siglato un patto di amicizia con cui “si impegnano a rendere più forte il legame tra il Cammino di San Benedetto e il Cammino di Santiago, esprimendo la volontà di cooperare per la fratellanza delle rispettive comunità e nazioni”. Un patto che mira a potenziare l’esperienza dei Cammini “come scoperta dei territori, coinvolgendo le rispettive parti religiose e sociali.”

Subito dopo le delegazioni, con i cortei di Norcia e Cassino, hanno raggiunto la Cattedrale di Santiago dove l’Abate Donato ha concelebrato con l’Arcivescovo Metropolita di Santiago, Mons.Julián Barrio Barrio la Messa del Pellegrino presieduta da S.E.Mons. Bernardito Cleopas Auza.

Ad inizio celebrazione è stato l’Abate Donato a rivolgere l’Oferenda al beato Apostolo Santiago per il pellegrinaggio a seguito della Fiaccola benedettina pro pace et Europa una :

“O beato Apostolo Santiago,
provenienti dalle città di Norcia, Subiaco e Cassino, uniti dalla “Fiaccola benedettina pro pace et Europa una”, siamo venuti come pellegrini per implorare presso la tua tomba il dono della pace sulla nostra amata Europa.

Essa sta soffrendo in questi giorni per il dramma inaspettato della guerra, che con prepotenza si è affacciata ancora una volta sul suo suolo, colpendo duramente il popolo ucraino. La tremenda ferita inferta dall’orrore della guerra a questi nostri fratelli e sorelle tocca anche i nostri popoli, le nostre case, le nostre vite. Ci sentiamo, infatti, umanamente e spiritualmente uniti alla loro sofferenza e al loro dolore, e desideriamo ora corroborare nella  preghiera il vivo sentimento di vicinanza e di solidarietà che sentiamo per loro.

O beato Apostolo Santiago, assieme al nostro santo padre Benedetto, intercedi presso il Signore della vita affinché ritorni la pace, e ciascuno di noi possa testimoniarla camminando sulle strade dell’amore e del dialogo, del rispetto e della condivisione. Fa’ che ci riconosciamo tutti figli dello stesso Padre, il Dio ricco di amore e di misericordia che ci ha creati, e viviamo tutti come fratelli in Colui che ci ha redento, Cristo Gesù, fonte della vera pace.Amen”

“Vi offriamo ospitalità e vi ringraziamo per la vostra testimonianza di fede”, così ha iniziato la sua omelia l’Arcivescovo di Santiago che ha più volte fatto riferimento a San Benedetto come “Messaggero di Pace e unificatore di popoli”-come lo ha definito Paolo VI nel 1964 – e ha sottolineato l’importanza di questo pellegrinaggio a seguito della Fiaccola benedettina in un momento storico così fortemente segnato dalla sofferenza portata da tristi eventi bellici.

Anche a Santiago il 21 marzo arderá la fiaccola lasciata dalle tre delegazioni in tutte le città toccate dal pellegrinaggio e che in questa occasione è stata accesa dal Nunzio Apostolico in Spagna.

È terminato così il Viaggio in Spagna della Fiaccola benedettina pro pace et Europa una iniziato il 3 marzo a Madrid. Si torna in Italia dove la Fiaccola dovrà raggiungere Subiaco e infine Montecassino e Cassino.

Ai microfoni di Radio Vaticana, con Federico Piana, l’Abate Donato ha commentato da Santiago la valenza fortemente simbolica di questo viaggio che deve portare a far ardere la fiamma della Pace innanzitutto nel cuore di ciascuno per poterla poi portare all’esterno. A questo link l’intervista integrale dal minuto 17’35’’.

Servizio fotografico di Roberto Mastronardi.