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Il Placito Cassinese e Dante Alighieri accolgono i visitatori all’inizio della salita verso Montecassino

Ha preso vita questa mattina a Cassino l’iniziativa partita dal Centro Documentazione e Studi Cassinati (CDSC) dedicata alla nascita della lingua italiana e alla Divina Commedia dantesca.

Una stele che ricorda il Placito Cassinese del 960 e una epigrafe che consacra il famoso verso “Quel monte a cui Cassino è nella costa” del XXII canto del Paradiso della Divina Commedia di Dante Alighieri sono state entrambe poste all’inizio della strada che dalla città di Cassino conduce alla Abbazia di Montecassino.

Il 2021 è stato l’anno delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, che l’Abbazia di Montecassino ha ricordato con l’eccezionale esposizione del Codice 512 della Divina Commedia, una delle trascrizioni più antiche attentamente custodita nel cenobio Cassinese insieme ad altre importanti testimonianze dell’opera dantesca.

Questa mattina è stata la volta della Città di Cassino che, sposando il progetto del CDSC ha inaugurato, al bivio che dalla città porta su all’Abbazia, ‪la stele e l’epigrafe -entrambe in‬ ‪perlato Royal- dedicate rispettivamente al Placito Cassinese dell’anno 960 e al verso 37 del XXII Canto del‬ ‪Paradiso.‬

‬L’inaugurazione è avvenuta alla presenza dell’Abate di Montecassino, S.E.Dom Donato Ogliari, delle autorità civili e militari, del sindaco di Cassino, dott. Enzo Salera, dell’assessore alla Cultura, Danilo Grossi, della presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo, del presidente della Commissione Cultura Fabio Vizzacchero e del presidente del CDSC, Gaetano De Angelis Curtis “Si tratta– come spiegato da De Angelis Curtis – di un atto di affidamento per ricordare le origini della lingua italiana con la rievocazione della formula del giuramento contenuto nel Placito Cassinese del 960“.

Subito dopo, all’interno del Palagio Badiale di Cassino, si è svolto un importante convegno dal titolo ‪“Cassino, la cultura benedettina e la‬ lingua italiana”, il‬ primo di tanti che ci saranno nei prossimi anni – come annunciato dal sindaco di Cassino. Ai saluti iniziali hanno fatto seguito gli interventi di ‪quattro illustri accademici del panorama universitario italiano: il prof. Francesco Sabatini,‬ accademico emerito e presidente onorario dell’Accademia della Crusca; il prof. Domenico‬ Proietti, docente dell’Università della Campania“Luigi Vanvitelli”; il prof. Roberto Gamberini,‬ docente di storia medievale presso l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale e il prof.‬ Massimo Arcangeli, linguista dell’Università di Cagliari, moderatore dell’incontro.‬

L’iniziativa di oggi– ha commentato l’Abate Donato- sottolinea ancora di più, qualora occorresse, il forte legame che lega l’Abbazia al suo territorio e in particolar modo alla città di Cassino, legame che ci auguriamo possa continuare a crescere nel tempo. C’è un filo invisibile che lega il Placito Cassinese al verso dantesco: da una parte, con il Placito, abbiamo i primi vagiti della lingua italiana e dall’altra c’è Dante che, con la sua Commedia ha saputo selezionare i volgari della penisola italiana costruendo in maniera armonica il nostro idioma.”

La stele, realizzata in perlato Royal, riporta la rievocazione della formula del giuramento contenuto nel Placito Cassinese del 960 «Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene trenta anni le possette parti Sancti Benedicti» che rappresenta uno dei primi esempi di frase in lingua volgare attestata su un documento ufficiale e quindi la nascita della lingua italiana.

L’epigrafe riporta il verso 37/XXII: «Quel monte a cui Cassino è nella costa» e ricorda l’incontro avuto da Dante nel VII Cielo del Paradiso, il Cielo di Saturno, con la sfera più grande e luminosa, quella di San Benedetto, giunto nel 529 nel nostro territorio per salire sulla sommità del monte Cassino, edificare il monastero e convertire la popolazione alla fede cristiana. Le trentuno lettere che compongono il verso citato, sono realizzate in perlato Royal e ognuna di esse ha un’altezza di cm. 30 e uno spessore di cm. 10.

Nel corso delle varie fasi comprese tra l’ideazione e la realizzazione di questo progetto, il CDSC ha potuto avvalersi delle competenze culturali del presidente onorario Emilio Pistilli, delle competenze tecnico-professionali dei soci arch. Giacomo Bianchi e ing. Arturo Gallozzi e di un contributo economico offerto dalla comunità cassinate in Canada e da «The Cervaro Cultural Society», Ontario.