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Ordinazione Sacerdotale di Don Alessandro Trespioli

“Con l’Ordinazione sacerdotale di Don Alessandro la comunità monastica di Montecassino si è arricchita di un ulteriore dono, quello del sacerdozio ministeriale, che viene ad affiancarsi al dono della vocazione monastica. Infatti, se quest’ultima, innestata nella vocazione battesimale che accomuna tutti i credenti in Cristo, imprime una svolta radicale all’assunzione delle esigenze della vita cristiana, il sacramento del sacerdozio opera un’ulteriore e più intima partecipazione alla vita del Cristo, rendendo l’ordinato – nel nostro caso Don Alessandro – depositario del mistero eucaristico nonché mediatore della presenza reale del Signore in mezzo agli uomini.

Se la vocazione monastica sospinge chi l’abbraccia a ricercare quotidianamente i segni della presenza di Dio nella propria vita e nella vita del mondo, attraverso la preghiera, il lavoro, la meditazione della Sacra Scrittura e l’accrescimento culturale, il ministero sacerdotale rende sacramentalmente effettiva tale presenza attraverso il mistero ineffabile dell’Eucaristia. Il dono concesso a Don Alessandro è, dunque, un dono che è sì fatto a lui, ma che non è chiamato ad esercitare per sé stesso, bensì per gli altri, a cominciare dalla sua comunità monastica e dai fedeli che frequentano la nostra abbazia, fino a tutti coloro che – nella Terra Sancti Benedicti e oltre – incontrerà attraverso il suo ministero.”

Queste le parole dell’Abate di Montecassino, Dom Donato Ogliari che ha accompagnato Dom Alessandro Trespioli OSB nel suo percorso fino alla ordinazione sacerdotale di sabato 25 settembre, quando nella Basilica Cattedrale è stato ordinato sacerdote per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di S.E.Rev.ma Mons. Vittorio Francesco Viola OFM, Arcivescovo – Vescovo Emerito di Tortona, Segretario della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti.

Nella sua omelia Mons. Viola ha posto l’accento sull’intima, profonda e insondabile compenetrazione che viene operata dal sacramento dell’Ordine – a partire dall’ “Eccomi!” pronunciato da Don Alessandro all’inizio del Rito di Ordinazione sacerdotale- tra Cristo e colui che, ordinato sacerdote, agisce in suo nome, soprattutto in rapporto al sacramento dell’Eucaristia. È, dunque, un mistero grande, nel quale, per un disegno misterioso di accondiscendenza divina, l’umanità del sacerdote – ogniqualvolta questi celebra la S. Messa – diventa il tramite della presenza sacramentale di Gesù, che viene ad abitare la nostra quotidianità.

Tutta l’emozione provata nei giorni precedenti e contenuta nel pomeriggio di sabato è poi emersa, se possibile ancora più forte, il giorno dopo, domenica 26, quando Dom Alessandro ha presieduto per la prima volta la Messa conventuale delle ore 10.30 in una Basilica Cattedrale piena come il giorno precedente, alla presenza dei familiari e di tanti amici ed autorità anche della città di origine di D.Alessandro, che hanno voluto condividere con lui e con la Comunità Monastica di Montecassino la gioia di un momento così importante.
Più volte D.Alessandro si è interrotto mentre pronunciava la sua prima omelia in cui ha certamente ringraziato la persone a lui care perché anche attraverso di loro ha iniziato a prepararsi al ministero del sacerdozio:

“Cari fratelli e sorelle,
oggi per la prima volta il Signore mi chiede di adempiere alle promesse della mia Ordinazione Sacerdotale fatte ieri davanti alla Sua Chiesa. Particolarmente, in questo momento sono chiamato ad esercitare il «ministero della parola nella predicazione del Vangelo e nell’insegnamento della fede cattolica» e «celebrare con devozione e fedeltà i misteri di Cristo secondo la tradizione della Chiesa […] nel sacrificio eucaristico […] a lode di Dio e per la santificazione del popolo cristiano».

Prima che il diacono proclamasse il Vangelo, i cantori hanno cantato, con le parole del Salmo 56 e del Salmo 107: «Paratum cor meum, Deus: cantabo et psallam tibi, gloria mea». Paratum cor meum: il mio cuore è preparato, è pronto, o Dio: canterò e salmeggerò a te, o mia gloria. Il Signore, con la grazia sacramentale dell’Ordinazione, ha preparato, ha reso pronto, ha formato il mio cuore per servirLo, per celebrarLo come sacerdote, nell’ordine del presbiterato, davanti al Suo popolo e a tutte le genti. E mi preparava, in verità, da tempo, con i quasi-sacramenti delle persone e delle esperienze della mia vita: mamma e papà, mio fratello, mia sorella, i nonni, che non ci sono più, i parenti, gli amici sinceri, i confratelli, i sacerdoti e religiosi, gli insegnanti, le tante persone che ho incontrato sulla mia strada, i luoghi, le conoscenze, i suoni…
Eppure, cari fratelli e sorelle, devo confessarvi che la gioia di questo momento tanto atteso, la certezza che Egli, nella sua misericordia, ha operato in me cose grandi, chiamandomi, senza che io possa vantarne alcun merito, al ministero – ha preparato il mio cuore – non riesce a sciogliere del tutto l’imbarazzo di dirvi qualcosa di minimamente sensato sulle letture bibliche, che abbiamo ascoltate.[…]”

Un momento di gioia, dunque, che la Comunità monastica- pur nel rispetto delle restrizioni ancora vigenti in materia di prevenzione anti Covid-19, ha potuto condividere con molte persone care, una occasione per tornare a sperare nel futuro dopo un lungo periodo di difficoltà per tutto il mondo.

Servizio fotografico di Roberto Mastronardi