I Primi Anni dell’Abbazia

Prima che San Benedetto arrivasse a Cassino e fondasse sulla cima della montagna l’assai autorevole Montecassino, questa zona portava ancora i segni visibili del suo antico passato. Cassino è il nome moderno dell’antica città di Casinum, città volsca a circa 140 km a sud-est di Roma. Prese il nome di “Cassino” dalla fine del 19° secolo. Tracce archeologiche testimoniano che Casinum fu abitata almeno dal 7° secolo a.C. Fece parte dell’Impero Romano a partire dal 3° secolo a.C. e fiorì in modo particolare durante i primi anni del periodo imperiale, grosso modo dal 1° secolo a.C. fino al 3° secolo d.C. Di questo periodo si possono ancora vedere le rovine di un incredibile anfiteatro antico, un teatro più piccolo e la Cappella del Crocifisso, un mausoleo romano che fu trasformato in una chiesa nel 10° sec. Dall’altra parte del fiume ci sono le rovine di una villa appartenente a Marco Terenzio Varrone (116-27 a.C.), studioso romano famoso per i suoi tentativi di realizzare un accurato documentario sulla storia di Roma antica. Nel 5° sec. Cassino cadde in un periodo di grave declino causato dal susseguirsi di invasioni barbariche e rimase senza la guida di un vescovo fino all’arrivo di San Benedetto, circa un secolo dopo.

San Benedetto arrivò a Montecassino intorno al 529 trovando alcuni resti di ciò che un tempo era stata una città gloriosa in cui gli abitanti erano ritornati alle loro radici pagane utilizzando i resti dell’antico tempio e l’altare della cima della montagna per il culto pagano e per fare offerte. Sulla sommità del monte, sopra l’antica Casinum, c’era ancora il Tempio di Giove così come altari ed idoli dedicati ad Apollo, le antiche mura ciclopiche e la torre di avvistamento. Il primo passo fu quello di trasformare questo antico luogo in una casa sacra: furono distrutti gli idoli, il tempio convertito in chiesa dedicata a San Martino di Tours e lì, dove c’era l’antico altare dedicato ad Apollo fu creato un piccolo oratorio dedicato a San Giovanni Battista. Alcuni elementi del Tempio di Giove cosi come le mura ciclopiche e la torre di guardia furono incorporate nel progetto e nella costruzione del monastero e alcune zone superstiti si possono vedere ancora oggi.

I Primi Anni dell’Abbazia

Prima che San Benedetto arrivasse a Cassino e fondasse sulla cima della montagna l’assai autorevole Montecassino, questa zona portava ancora i segni visibili del suo antico passato. Cassino è il nome moderno dell’antica città di Casinum, città volsca a circa 140 km a sud-est di Roma. Prese il nome di “Cassino” dalla fine del 19° secolo. Tracce archeologiche testimoniano che Casinum fu abitata almeno dal 7° secolo a.C. Fece parte dell’Impero Romano a partire dal 3° secolo a.C. e fiorì in modo particolare durante i primi anni del periodo imperiale, grosso modo dal 1° secolo a.C. fino al 3° secolo d.C. Di questo periodo si possono ancora vedere le rovine di un incredibile anfiteatro antico, un teatro più piccolo e la Cappella del Crocifisso, un mausoleo romano che fu trasformato in una chiesa nel 10° sec. Dall’altra parte del fiume ci sono le rovine di una villa appartenente a Marco Terenzio Varrone (116-27 a.C.), studioso romano famoso per i suoi tentativi di realizzare un accurato documentario sulla storia di Roma antica. Nel 5° sec. Cassino cadde in un periodo di grave declino causato dal susseguirsi di invasioni barbariche e rimase senza la guida di un vescovo fino all’arrivo di San Benedetto, circa un secolo dopo.

San Benedetto arrivò a Montecassino intorno al 529 trovando alcuni resti di ciò che un tempo era stata una città gloriosa in cui gli abitanti erano ritornati alle loro radici pagane utilizzando i resti dell’antico tempio e l’altare della cima della montagna per il culto pagano e per fare offerte. Sulla sommità del monte, sopra l’antica Casinum, c’era ancora il Tempio di Giove così come altari ed idoli dedicati ad Apollo, le antiche mura ciclopiche e la torre di avvistamento. Il primo passo fu quello di trasformare questo antico luogo in una casa sacra: furono distrutti gli idoli, il tempio convertito in chiesa dedicata a San Martino di Tours e lì, dove c’era l’antico altare dedicato ad Apollo fu creato un piccolo oratorio dedicato a San Giovanni Battista. Alcuni elementi del Tempio di Giove cosi come le mura ciclopiche e la torre di guardia furono incorporate nel progetto e nella costruzione del monastero e alcune zone superstiti si possono vedere ancora oggi.