Gli Oblati Benedettini
Persone che vivono all’esterno del monastero ma affidano le proprie vite a Dio e alla Regola di San Benedetto, sono chiamate oblati. La parola oblato significa letteralmente “offerto”, un riferimento al primo monachesimo quando era comune tra le famiglie mandare i propri figli nei monasteri per la loro formazione come giovani discepoli. I primi oblati di San Benedetto furono Placido e Mauro, figli di facoltose famiglie romane. Ricevettero la loro istruzione a Subiaco da San Benedetto e poi lo seguirono più tardi a Montecassino come monaci devoti ed esemplari.
Oggi gli oblati sono più comunemente adulti, uomini o donne, ed alcuni sono sposati con famiglie. Proprio come ogni cenobita, o monaco che vive all’interno del monastero ha un ruolo o un lavoro ben preciso ed importante, l’oblato allo stesso modo ha un compito specifico: vivere all’esterno del monastero da credenti, servire gli altri, insegnare agli altri, essere esempi fedeli di carità e spiritualità e aderire ad uno stile di vita di preghiera, obbedienza e lavoro. Essi fanno una promessa spirituale di seguire la Regola di San Benedetto e vivere una vita cristiana secondo il Vangelo. L’oblato offre il proprio aiuto alla comunità benedettina nel modo in cui può, ha una enorme comprensione di quanto preziosa sia la vita e che tutte le vite debbano essere rispettate e difese in caso di bisogno. Gli Oblati possono svolgere importanti pratiche di preghiera quotidiana come la Lectio Divina, e generalmente hanno un contatto molto stretto con una comunità monastica e un abate.
L’importanza dell’oblato mostra inoltre la comprensione di San Benedetto della comunione, cooperazione con coloro che ci circondano e del fatto che una vita di santità e pietà può essere seguita indipendentemente dal fatto che si viva all’interno o all’esterno delle mura monastiche.
Gli Oblati Benedettini
Persone che vivono all’esterno del monastero ma affidano le proprie vite a Dio e alla Regola di San Benedetto, sono chiamate oblati. La parola oblato significa letteralmente “offerto”, un riferimento al primo monachesimo quando era comune tra le famiglie mandare i propri figli nei monasteri per la loro formazione come giovani discepoli. I primi oblati di San Benedetto furono Placido e Mauro, figli di facoltose famiglie romane. Ricevettero la loro istruzione a Subiaco da San Benedetto e poi lo seguirono più tardi a Montecassino come monaci devoti ed esemplari.
Oggi gli oblati sono più comunemente adulti, uomini o donne, ed alcuni sono sposati con famiglie. Proprio come ogni cenobita, o monaco che vive all’interno del monastero ha un ruolo o un lavoro ben preciso ed importante, l’oblato allo stesso modo ha un compito specifico: vivere all’esterno del monastero da credenti, servire gli altri, insegnare agli altri, essere esempi fedeli di carità e spiritualità e aderire ad uno stile di vita di preghiera, obbedienza e lavoro. Essi fanno una promessa spirituale di seguire la Regola di San Benedetto e vivere una vita cristiana secondo il Vangelo. L’oblato offre il proprio aiuto alla comunità benedettina nel modo in cui può, ha una enorme comprensione di quanto preziosa sia la vita e che tutte le vite debbano essere rispettate e difese in caso di bisogno. Gli Oblati possono svolgere importanti pratiche di preghiera quotidiana come la Lectio Divina, e generalmente hanno un contatto molto stretto con una comunità monastica e un abate.
L’importanza dell’oblato mostra inoltre la comprensione di San Benedetto della comunione, cooperazione con coloro che ci circondano e del fatto che una vita di santità e pietà può essere seguita indipendentemente dal fatto che si viva all’interno o all’esterno delle mura monastiche.