Lectio Divina

L’antica pratica della Lectio Divina significa letteralmente “lettura divina” ed è un metodo fondamentale per la vita benedettina fin dal VI secolo, per pregare, studiare e meditare. Tradizionalmente praticata individualmente e privatamente, la Lectio Divina si avvicina allo studio e alla preghiera della Scrittura come qualcosa che vada assorbito e compreso con calma e con attenzione. Il fine ultimo di questa tecnica spirituale è di passare del tempo, fisicamente e mentalmente, con Dio attraverso la Sua Parola.

La Lectio Divina è divisa in diverse fasi: lettura/ascolto, meditazione, preghiera e contemplazione. Il ritmo della Lectio Divina è una alternanza gentile tra azione e ricezione: leggere le parole e in questo modo entrare in conversazione con Dio; focalizzandosi su una Scrittura che sì è scelto, si aspetta e si ascolta la voce di Dio. La pratica individuale della Lectio Divina è un ascoltare e un parlare con Dio, uniti a Lui attraverso le Sue parole.

Sebbene i devoti di San Benedetto l’abbiano praticata fedelmente sin dal VI secolo, la Lectio Divina ha avuto una rivalutazione nel XX e XXI secolo. Nel XX secolo Papa Paolo VI, con il suo documento Dei Verbum e la convocazione del Concilio Vaticano Secondo, ha espresso l’importanza di questa antica pratica. Anche più di recente, nel 2005, Papa Benedetto XVI ha riaffermato il significato della Lectio Divina spiegando che “La Lectio Divina dovrebbe quindi essere incoraggiata sempre di più[…] Non si dovrebbe dimenticare che la Parola di Dio è una lampada per i nostri passi e una luce per il nostro cammino”.

Lectio Divina

L’antica pratica della Lectio Divina significa letteralmente “lettura divina” ed è un metodo fondamentale per la vita benedettina fin dal VI secolo, per pregare, studiare e meditare. Tradizionalmente praticata individualmente e privatamente, la Lectio Divina si avvicina allo studio e alla preghiera della Scrittura come qualcosa che vada assorbito e compreso con calma e con attenzione. Il fine ultimo di questa tecnica spirituale è di passare del tempo, fisicamente e mentalmente, con Dio attraverso la Sua Parola.

La Lectio Divina è divisa in diverse fasi: lettura/ascolto, meditazione, preghiera e contemplazione. Il ritmo della Lectio Divina è una alternanza gentile tra azione e ricezione: leggere le parole e in questo modo entrare in conversazione con Dio; focalizzandosi su una Scrittura che sì è scelto, si aspetta e si ascolta la voce di Dio. La pratica individuale della Lectio Divina è un ascoltare e un parlare con Dio, uniti a Lui attraverso le Sue parole.

Sebbene i devoti di San Benedetto l’abbiano praticata fedelmente sin dal VI secolo, la Lectio Divina ha avuto una rivalutazione nel XX e XXI secolo. Nel XX secolo Papa Paolo VI, con il suo documento Dei Verbum e la convocazione del Concilio Vaticano Secondo, ha espresso l’importanza di questa antica pratica. Anche più di recente, nel 2005, Papa Benedetto XVI ha riaffermato il significato della Lectio Divina spiegando che “La Lectio Divina dovrebbe quindi essere incoraggiata sempre di più[…] Non si dovrebbe dimenticare che la Parola di Dio è una lampada per i nostri passi e una luce per il nostro cammino”.