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Argenti Italiani

Nella sala del Tesoro sono conservati alcuni esemplari di argenteria provenienti da grandi centri italiani ed utilizzati per la liturgia e per il culto dei santi.

Da Napoli provengono un ostensorio e un Reliquiario a cofanetto (1480). Viene custodita anche una scultura in argento, appartenente sempre all’arte napoletana, rappresentante San Michele che abbatte il demonio. Sono presenti anche altre opere di origine napoletana come una pisside (1720), un calice (1719), un reliquiario vasiforme, due preziosi ostensori raggiati (1780), un calice con putti (XIX sec.) e croce astile tortile (1701).
Il gruppo di croci astili del XV sec. e la cassetta reliquiario in rame dorato ed argento furono prodotte a Sulmona.

Provenienti dall’Italia Settentrionale, invece, alcune croci, in ambra e cristallo e un riccio di pastorale. Il turibolo della fine del ‘500 fu prodotto in Toscana, mentre la Croce reliquiario del XVI sec. con alla base quattro sfingi è ascrivibile al manierismo romano. Sempre a Roma fu realizzato il reliquiario (1734) e due acquasantiere con inserti di pietre dure utilizzate in cappelle o per devozione privata.

Dalla Sicilia provengono alcuni oggetti di importanti scuole di oreficeria. Da Trapani proviene una pisside, un ostensorio a raggiera e un ex voto con Santa Rosalia del XVII sec. Il reliquiario di S. Benedetto e il calice in filigrana dell’inizio del ‘700 furono realizzati a Messina. Da Catania invece arrivano due cartaglorie con i busti di Benedetto e Scolastica.

Nella collezione del Museo sono conservati anche altri esemplari di argenteria tra cui il calice di Juvarra (1700), l’Acheropita del XV sec., anelli papali del XV sec. così come fermagli, ampolle, acquamanili e candelabri.

Tra gli argenti genovesi sono presenti un turibolo con i simboli della Passione (XVI sec.), una navicella e un secchiello tardobarocchi.

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Argenti Italiani

Nella sala del Tesoro sono conservati alcuni esemplari di argenteria provenienti da grandi centri italiani ed utilizzati per la liturgia e per il culto dei santi.

Da Napoli provengono un ostensorio e un Reliquiario a cofanetto (1480). Viene custodita anche una scultura in argento, appartenente sempre all’arte napoletana, rappresentante San Michele che abbatte il demonio. Sono presenti anche altre opere di origine napoletana come una pisside (1720), un calice (1719), un reliquiario vasiforme, due preziosi ostensori raggiati (1780), un calice con putti (XIX sec.) e croce astile tortile (1701).
Il gruppo di croci astili del XV sec. e la cassetta reliquiario in rame dorato ed argento furono prodotte a Sulmona.

Provenienti dall’Italia Settentrionale, invece, alcune croci, in ambra e cristallo e un riccio di pastorale. Il turibolo della fine del ‘500 fu prodotto in Toscana, mentre la Croce reliquiario del XVI sec. con alla base quattro sfingi è ascrivibile al manierismo romano. Sempre a Roma fu realizzato il reliquiario (1734) e due acquasantiere con inserti di pietre dure utilizzate in cappelle o per devozione privata.

Dalla Sicilia provengono alcuni oggetti di importanti scuole di oreficeria. Da Trapani proviene una pisside, un ostensorio a raggiera e un ex voto con Santa Rosalia del XVII sec. Il reliquiario di S. Benedetto e il calice in filigrana dell’inizio del ‘700 furono realizzati a Messina. Da Catania invece arrivano due cartaglorie con i busti di Benedetto e Scolastica.

Nella collezione del Museo sono conservati anche altri esemplari di argenteria tra cui il calice di Juvarra (1700), l’Acheropita del XV sec., anelli papali del XV sec. così come fermagli, ampolle, acquamanili e candelabri.

Tra gli argenti genovesi sono presenti un turibolo con i simboli della Passione (XVI sec.), una navicella e un secchiello tardobarocchi.