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Regola di San Benedetto, Capitolo 72: Il giusto zelo

Il penultimo capitolo della Regola di San Benedetto tratta dell’importanza di avere il giusto tipo di zelo e di essere di sostegno alla comunità. Uno zelo maligno è sinonimo di egoismo o indifferenza e conduce allo smarrimento. Uno zelo maligno può, inoltre, essere sinonimo di egoismo e indifferenza. Uno zelo buono significa entusiasmo, benevolenza e collaborazione.

Essere obbedienti, non solo al nostro superiore e a Dio, ma anche gli uni con gli altri, contribuisce a mostrare lo zelo buono. Si dovrebbe essere entusiasti e di sostegno per coloro che ci circondano, impegnandosi per il raggiungimento di un’obbedienza condivisa: «Sostenendo con grande pazienza a vicenda le loro infermità fisiche e morali, si prestino a gara di obbedienza reciproca» (versi 5-6). Proprio perché bisogna mettere Dio davanti a ogni cosa, non si dovrebbe mai agire esclusivamente per scopi personali, ma aspirare alla presa di decisioni per il beneficio di tutti: «Nessuno cerchi l’utilità propria, ma piuttosto l’altrui» (verso 7).

Capitolo settantaduesimo:

Dello zelo buono che devono avere i monaci (12 versi)

1. Come vi è un maligno zelo di amarezza che allontana da Dio e conduce all’inferno,
2. Così vi è uno zelo buono, che allontana dai vizi e conduce a Dio ed alla vita eterna.
3. Ed è dunque in questo zelo che i monaci devono esercitarsi con ardentissimo amore:
4. Si prevengano l’un l’altro nel rendesi onore;
5. Supportino con somma pazienza a vicenda le loro infermità fisiche e morali;
6. Si prestino a gara obbedienza reciproca;
7. Nessuno cerchi l’utilità propria, ma piuttosto l’altrui;
8. Si voglia bene a tutti i monaci come fratelli;
9. Temano Dio nell’amore;
10. Amino il loro abate con sincera ed umile carità.
11. Nulla assolutamente antepongano a Cristo,
12. Il quale ci conduca tutti alla vita eterna.

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Regola di San Benedetto, Capitolo 72: Il giusto zelo

Il penultimo capitolo della Regola di San Benedetto tratta dell’importanza di avere il giusto tipo di zelo e di essere di sostegno alla comunità. Uno zelo maligno è sinonimo di egoismo o indifferenza e conduce allo smarrimento. Uno zelo maligno può, inoltre, essere sinonimo di egoismo e indifferenza. Uno zelo buono significa entusiasmo, benevolenza e collaborazione.

Essere obbedienti, non solo al nostro superiore e a Dio, ma anche gli uni con gli altri, contribuisce a mostrare lo zelo buono. Si dovrebbe essere entusiasti e di sostegno per coloro che ci circondano, impegnandosi per il raggiungimento di un’obbedienza condivisa: «Sostenendo con grande pazienza a vicenda le loro infermità fisiche e morali, si prestino a gara di obbedienza reciproca» (versi 5-6). Proprio perché bisogna mettere Dio davanti a ogni cosa, non si dovrebbe mai agire esclusivamente per scopi personali, ma aspirare alla presa di decisioni per il beneficio di tutti: «Nessuno cerchi l’utilità propria, ma piuttosto l’altrui» (verso 7).

Capitolo settantaduesimo:

Dello zelo buono che devono avere i monaci (12 versi)

1. Come vi è un maligno zelo di amarezza che allontana da Dio e conduce all’inferno,
2. Così vi è uno zelo buono, che allontana dai vizi e conduce a Dio ed alla vita eterna.
3. Ed è dunque in questo zelo che i monaci devono esercitarsi con ardentissimo amore:
4. Si prevengano l’un l’altro nel rendesi onore;
5. Supportino con somma pazienza a vicenda le loro infermità fisiche e morali;
6. Si prestino a gara obbedienza reciproca;
7. Nessuno cerchi l’utilità propria, ma piuttosto l’altrui;
8. Si voglia bene a tutti i monaci come fratelli;
9. Temano Dio nell’amore;
10. Amino il loro abate con sincera ed umile carità.
11. Nulla assolutamente antepongano a Cristo,
12. Il quale ci conduca tutti alla vita eterna.