La Rinascita dell’Abbazia

L’abate Diamare, essendo Montecassino distrutta, trovò alloggio a Roma a Sant’Anselmo sull’Aventino, sede del collegio universitario internazionale e dell’Abate primate dei benedettini. Da qui l’Abate dava disposizioni ai suoi monaci dislocati tra San Paolo Fuori le Mura, Farfa, Perugia e Assisi, tornando alla vita di tutti i giorni, ma avendo sempre chiaro l’obiettivo di tornare a Montecassino.

Il 31 marzo del 1944, infatti, l’Abate con alcuni monaci potè tornare nella diocesi e il 15 marzo 1945 l’Abate Diamare posò la prima pietra per la ricostruzione di San Giuseppe, dimora provvisoria per i monaci, accanto all’Abbazia. Non riuscì però a vedere il suo monastero ricostruito, perché morì pochi mesi dopo.

La Rinascita dell’Abbazia

L’abate Diamare, essendo Montecassino distrutta, trovò alloggio a Roma a Sant’Anselmo sull’Aventino, sede del collegio universitario internazionale e dell’Abate primate dei benedettini. Da qui l’Abate dava disposizioni ai suoi monaci dislocati tra San Paolo Fuori le Mura, Farfa, Perugia e Assisi, tornando alla vita di tutti i giorni, ma avendo sempre chiaro l’obiettivo di tornare a Montecassino.

Il 31 marzo del 1944, infatti, l’Abate con alcuni monaci potè tornare nella diocesi e il 15 marzo 1945 l’Abate Diamare posò la prima pietra per la ricostruzione di San Giuseppe, dimora provvisoria per i monaci, accanto all’Abbazia. Non riuscì però a vedere il suo monastero ricostruito, perché morì pochi mesi dopo.