La Fiaccola benedettina pro pace et Europa una arriva a Montecassino e a Cassino

“Sorelle e fratelli carissimi,
ringraziamo il Signore che in questo particolare tempo di grazia, la Quaresima, ci offre la possibilità di rinnovare la nostra vita cristiana guardando al luminoso esempio di san Benedetto, Patrono delle tre città benedettine di Norcia, Subiaco e Cassino, nonché Patrono principale dell’Europa.

La “Fiaccola benedettina pro pace et Europa una”, dalla quale accenderemo tra poco la lampada che arderà sul sepolcro di san Benedetto, è simbolo di luce, e rimanda alla luce intramontabile di Dio, dalla quale proviene ogni bene, alla quale si alimenta la nostra speranza e dalla quale promana il nostro impegno sincero per la giustizia e la pace.
Come credenti, questo simbolo luminoso racchiude dunque una missione per ciascuno di noi, quella di annunziare a tutti la potenza dell’amore di Cristo, che ci ha chiamati dalle tenebre alla sua splendida luce.
San Benedetto, che ha fatto sua questa missione, interceda per noi perché anche noi possiamo testimoniare concretamente il nostro desiderio di pace e di fraternità in questo mondo così smarrito, travagliato e scosso da guerre fratricide.

È iniziata con questa esortazione da parte dell’abate Donato, la cerimonia di accoglienza della Fiaccola benedettina pro pace et Europa una a Montecassino, Fiaccola che è arrivata avvolta in un nastro con i colori dell’Ucraina.

Dom Luigi Maria, Presidente della Fondazione san Benedetto, ha dato poi lettura del Messaggio di Pace 2022 :

“Le città di Norcia, Subiaco e Cassino, nel nome della Fiaccola benedettina “Pro Pace et Europa Una”, continuano a nutrire la speranza che i popoli e i responsabili della politica possano trovare, nei valori e nel programma di vita di San Benedetto, un vigoroso impulso all’edificazione di un
ordine morale basato sulla giustizia e sulla pace.Ogni anno le tre città benedettine affidano questi valori alla Fiaccola, una staffetta simbolica
scortata da giovani tedofori sulle strade di tutta Europa.Dal 1964 la Fiaccola, che ogni anno riceve la benedizione del Santo Padre in Piazza S. Pietro, è stata portata in quasi tutte le capitali europee, coinvolgendo le autorità politiche e religiose delle diverse Nazioni visitate. Le tre città benedettine racchiudono in sé il significato della Fiaccola: Norcia, la città natale del Patrono d’Europa, dove si accende questo simbolo di luce e di rinascita all’interno della Basilica di San Benedetto, gravemente segnata dal terremoto e in via di ricostruzione. Subiaco, la città dove Benedetto ha maturato i fondamenti del suo pensiero. Cassino, dove il pensiero del Santo, facendosi parola e azione, ha posto le basi del nostro essere e sentirci europei.
La Fiaccola e il suo “messaggio” non hanno mai interrotto il loro cammino, nemmeno al tempo della pandemia, raggiungendo nel marzo del 2021 l’Ospedale Papa Giovanni XXIII nella città di Bergamo, luogo simbolo della lotta al virus, nel periodo più intenso dell’emergenza sanitaria nel
nostro Paese.
Quest’anno la Fiaccola riprende il Cammino in Europa e sarà pellegrina in Spagna, a Madrid, nel Monastero Benedettino di Santo Domingo de Silos e a Santiago de Compostela, dove il Cammino di San Benedetto si unirà in un simbolico ‘Patto di Amicizia’ al Cammino di Santiago, in concomitanza con l’Anno Santo Giacobeo 2021-2022.

Camminare significa vivere, scoprire, conoscere, relazionarsi, ed è questo ‘messaggio’ che la Fiaccola benedettina vuole comunicare oggi, alla luce di tutto ciò che stiamo vivendo: riprendere il cammino sulle orme dei grandi uomini che ci hanno preceduto, nel solco della fede, della
tradizione, della devozione o della semplice ricerca di sé. Tutto questo desideriamo vivere e comunicare. Come quindici secoli fa un giovane di Norcia, mettendosi in cammino, decise di andare a Roma per poi raggiungere Subiaco e Montecassino e pose le basi per la rifondazione dell’Europa, così ci auguriamo che questo “messaggio” raggiunga oggi i giovani europei, affinché si mettano in cammino per la rinascita del nostro Vecchio Continente. Con umiltà e speranza, auspichiamo vivamente che l’Europa guardi al suo Santo Patrono, e la luce che lo ha ispirato possa illuminare
tutti i cittadini europei, promuovere l’accoglienza, abbattere le distanze, rafforzare i legami di fratellanza ed educare alla costruzione della pace.”

Le tre città gemellate nel nome di San Benedetto sono finalmente tornate a riunirsi a Montecassino con i rispettivi Cortei Storici, dall’ultima volta nel 2019 prima del blocco dovuto alla pandemia che ha di fatto necessariamente  ‘congelato’ ogni attività legata ai festeggiamenti in onore del Santo Patrono d’Europa.

Un tripudio di colori nei chiostri dell’Abbazia e nella Basilica Cattedrale dove l’Abate Donato ha attinto la fiamma dalla Fiaccola benedettina per accendere – davanti alla tomba dei santi Benedetto e Scolastica – la Fiaccola portata da Papa Paolo VI a Montecassino, in un simbolico percorso di ritorno a quel “messaggero di pace e unificatore di popoli” da cui tutto nel 1964 è partito.

Una cerimonia molto sentita – con il pensiero rivolto ai tragici eventi bellici che stanno interessando l’Ucraina – cui hanno partecipato le autorità locali con le persone più legate all’Abbazia e tanti fedeli che hanno anche preso parte alla Celebrazione domenicale delle 10.30. Nel chiostro bramantesco poi la rievocazione dell’Actus Reverentiae a san Benedetto e le festose danze del Corteo Storico Terra Sancti Benedicti schierato insieme ai Cortei di Norcia e Subiaco in una suggestiva coreografia che ha lasciato tutti senza fiato.

Dopo il momento di raccoglimento in Basilica è stata inaugurata anche la mostra “Cammino – Sui passi di San Benedetto” dell’artista Franco Marrocco, che vede una sua opera presente su ogni tappa del Cammino di San Benedetto, quella Via Benedicti oggi percorsa da migliaia di pellegrini.

Nel pomeriggio è stata la volta della Città di Cassino con l’arrivo della Fiaccola – sempre scortata dagli atleti del CUS Cassino, insieme agli atleti di Norcia e Subiaco – e seguita dalla bandiera della Pace. Prima l’omaggio al monumento ai caduti, anche floreale da parte dei piccolissimi del Corteo Storico, e poi la rievocazione del Giuramento della milizia con un momento istituzionale in piazza Labriola, cuore della Città Martire.

Dopo i saluti dei tre sindaci – che hanno sottolineato come Norcia e anche Cassino sono esempi di rinascita e di resilienza ma, soprattutto Montecassino e Cassino, di monito a che la barbarie della guerra debba essere respinta con ogni mezzo-, anche l’Abate Donato ha rivolto un saluto ai presenti e ha esortato ad invocare “Dio perché ci doni di essere seminatori di pace nei solchi della storia” e a pregarlo “perché converta i propositi di odio e di sopraffazione in energia luminosa di amore e di fratellanza, come ricorda S.Giovanni Crisostomo: “ «L’uomo che prega ha le mani sul timone della storia».”

A presentare la mattinata e il pomeriggio in città i sempre impeccabili e professionali Michele Giannì e Laura D’Onofrio che seguiranno anche gli altri eventi che porteranno al 21 marzo, Solennità di San Benedetto, Patrono Primario d’Europa e di Cassino.

Il servizio fotografico è di Roberto Mastronardi

A questo link è possibile scaricare il Messaggio di Pace in PDF