L’Abate Donato alla “Chiesetta del Colloquio” ricorda l’ultimo incontro di Santa Scolastica con San Benedetto suo fratello

«Poté di più colei che amò di più»
Gregorio Magno, Dialoghi, 11, 33

Come da tradizione, nella domenica che precede la Solennità di Santa Scolastica, l’Abate di Montecassino, S.E. Dom Donato Ogliari ha presieduto ieri pomeriggio la Celebrazione Eucaristica nella “Chiesetta del Colloquio”, luogo dell’ultimo incontro tra Santa Scolastica e San Benedetto.

Presenti le autorità locali, gli oblati dell’Abbazia di Montecassino, le monache del Monastero di Santa Scolastica di Cassino e tutte le persone legate a questa piccola chiesa così tanto importante nella vita dei due santi, narrata da Gregorio Magno nel secondo libro dei suoi Dialoghi.

Le parole che possono sintetizzare bene questa nostra celebrazione di oggi sono quelle di incontro e fiducia – così ha iniziato l’Abate Donato la sua omelia –proprio perchè siamo in quella che è la Chiesa in cui i due Santi si incontravano una volta all’anno per condividere le loro esperienze terrene e spirituali, il cammino della loro vita monastica. 

La vicenda dell’ultimo incontro di Scolastica e Benedetto, in cui Scolastica prega affinché il fratello possa restare ancora un po ‘a parlare con lei, e la pagina del Vangelo di Luca che abbiamo appena ascoltato  (Luca,5,1-11) ci evidenziano quanto siano importanti la preghiera e la fiducia nel Signore.”

E poi ha ancora aggiunto: “Immaginiamo dunque Santa Scolastica, una donna semplice che ha fatto della sua vita un inno gioioso, che ha instaurato un rapporto intenso con Il Signore e che ci insegna proprio ad intensificare la preghiera nel senso della fiducia, quel ‘non temere’ che torna per ben 366 volte all’interno della Sacra ScritturaAffidiamoci, dunque all’intercessione di questa grande Santa e tramite lei a quella di suo fratello affinché ci aiutino a rendere la nostra esistenza un luogo in cui il nostro rapporto con il Signore possa rendersi sempre più ricco e fiducioso, e dove la nostra preghiera possa aver un riscontro concreto nella vita di tutti i giorni: farci aprire alle necessità dei fratelli, renderci come luci in mezzo alle tenebre di questo mondo.”