I 28 gradini della Cripta dell’Abbazia

“Non so se è stato fatto intenzionalmente, ma di fatto ci sono 28 gradini che conducono dalla Basilica della nostra Abbazia alla Cripta. C’è una prima serie di sette gradini più alti, e poi altri ventuno gradini. Ventotto è un numero simbolico significativo, nella prospettiva biblica, perché è un multiplo di sette. Quattro volte sette. Due numeri di pienezza vengono tra loro moltiplicati: sette, che evoca la pienezza del tempo (poiché sono sette i giorni della settimana); quattro, la pienezza del cosmo (poiché quattro sono i punti cardinali e le principali costellazioni del cielo). Ventotto è un numero caro all’Apocalisse, libro particolarmente attento al simbolismo numerico. Il termine “agnello” ricorre ventotto volte nell’Apocalisse. Più esattamente sono ventinove le ricorrenze, ma una volta è per parlare della Bestia che si traveste da Agnello. Ventotto volte, invece, si parla del vero Agnello, sgozzato e ritto in piedi, crocifisso e risorto. Potremmo allora dire, riprendendo il simbolismo presente nella nostra Chiesa, che ogni volta che scendiamo o saliamo i gradini che collegano la Basilica alla sua Cripta, è come se ci immergessimo nel mistero dell’Agnello, nel mistero dell’Agnello pasquale”.
(Da una Conferenza Spirituale dell’Abate Luca alla Comunità di Montecassino. Quaresima 2025)