Ultima tappa in Portogallo per la Fiaccola pro pace et Europa una nel Monastero di Singeverga

Ultima tappa in Portogallo per le delegazioni di Norcia Subiaco e Cassino, l’Abbazia di Singeverga.

Una accoglienza molto familiare e calorosa quella ricevuta oggi, 6 marzo, dalle delegazioni di Norcia, Subiaco e Cassino con le rispettive rappresentanze monastiche e con i tedofori.

Dom Bernardino Ferreira Da Costa, abate della Abbazia di Singeverga ha accolto le delegazioni italiane con un paterno benvenuto che ha fatto sentire tutti subito a casa. Una grande famiglia benedettina che ha aperto le sue porte alla Fiaccola messaggera di Pace, pellegrina in Europa e nel mondo, che porta la luce di San Benedetto: “ Noi – ha detto l’abate Bernardino- siamo il monastero benedettino più ad occidente del mondo e per questo a volte ci sentiamo nascosti, dimenticati. E quando voi da Norcia, Subiaco e Cassino, venite da noi questo vuol dire che ancora qualcuno si ricorda di noi e non può che essere un bene questo senso di famiglia che si fa presenza.”

In apertura Dom Luigi Maria Di Bussolo ha dato lettura del Messaggio di Pace di quest’anno prima di entrare nel vivo della Celebrazione.

La Celebrazione è stata presieduta dall’Arcivescovo di Braga, mons. José Manuel Garcia Cordeiro, già studente e poi docente al Collegio Sant’Anselmo in Roma ed è stata animata dal Coro Città di Norcia – che venerdì 4 marzo aveva animato con le voci dei suoi coristi, la celebrazione a Fatima nella Cappella delle Apparizioni. A fare da cornice i bellissimi abiti dei figuranti del Corteo storico Terra Sancti Benedicti e Città di Norcia.

Ho accolto con grande gioia l’invito dell’Abate Bernardino di presiedere – ha affermato S.E. Cordeiro. Voi siete pellegrini della Luce, portate la luce dal Sacro Speco, questa luce che brilla in Europa grazia a san Benedetto che ha scelto la parola PAX come riassunto di tutto il Vangelo perché ognuno di noi sia artigiano di Pace – ha detto mons. Cordero- Essere qui insieme ai monaci e alle monache benedettine è un invito in più a centrare il nostro cuore e i nostri gesti in una misura alta della Santità.

L’influenza benedettina in questa parte del Portogallo è molto evidente, e proprio da qui si è diffusa poi in tutte le parrocchie; ma san Benedetto fa parte anche della mia storia vocazionale perché sono stato per dieci anni vescovo in una diocesi che ha come patrono san Benedetto senza poi dimenticare la mia formazione e la mia esperienza al Collegio Sant’Anselmo. Mi fa ancor più piacere quindi essere qui oggi con voi a condividere questi momenti, perché voi con questo viaggio in Portogallo portate le radici dell’Europa con San Benedetto e la Fiaccola pro pace et Europa una. Ho avuto la fortuna di visitare i vostri monasteri ed è proprio la Pace che lì si respira. Proseguiamo anche noi sul Cammino di Pace indicato da San Benedetto e Santa Scolastica, nelle nostre case e nell’ambiente in cui ci muoviamo, affinché questa vecchia Europa possa essere una casa di Pace, onorare le sue radici cristiane e come San Benedetto orientarsi alla preghiera e al lavoro.”

In conclusione Dom Luigi Maria Di Bussolo ha ringraziato per la bella accoglienza rivolgendo un sentito e condiviso saluto :“Carissimo Padre Abate, Eccellenza Carissima, innanzitutto grazie a te, Bernardino e a tutta la Comunità di Singeverga per la vostra accoglienza. Hai detto che siete finis terrae in europa, ma in realtà ci aprite lo sguardo sull’Oceano , e anche su tutto il resto del mondo. D’altronde con piacere ho ritrovato qui due studenti con cui eravamo insieme a Sant’Anselmo. Ci si ritrova anche a distanza di anni, così come con Sua Eccellenza che quando eravamo studenti era docente presso il Pontificio Istituto Liturgico, Grazie anche al rettore del Santuario di Fatima che ci ha raggiunto qui, come un grazia va anche alle suore benedettine.

Grazie da parte di tutta la nostra delegazione e delle nostre abbazie per tutto ciò che avete fatto per l’accoglienza fraterna soprattutto in amicizia nel nome di San Benedetto. Stiamo portando la Fiaccola che come avete detto è insieme simbolo di Luce ma anche di calore. Abbiamo bisogno di riscoprire sia la dimensione della Luce sia la dimensione della fraternità, dell’affetto, dell’amicizia, della condivisione e san Benedetto ci è stato ed è innanzitutto Padre. Qualche volta commettiamo l’errore, menzionando la Regola di considerare San Benedetto un legislatore soltanto. Ma la Regola non è un insieme di norme, etimologicamente significa etimologicamente guida, e San Benedetto prima di essere un legislatore è stato ed è un Padre e dunque è la nostra guida. Ed è ciò che abbiamo voluto in semplicità e anche in umiltà trasmettere durante queste giornate, cercare di comunicare soprattutto ai giovani di non perdere la speranza, di essere costantemente costruttori di Pace perché solo con la Pace possiamo essere veramente umani. Grazie padre Abate per questa disponibilità e grazie anche per un’altra virtù fondamentale per chi organizza, che è l’elasticità avuta nel dover posticipare l’inizio della celebrazione. E questo San Benedetto anche ce l’ha insegnato perché , al di là di tutto, ciò che è importante sono sempre le persone.”

Ai piedi dell’altare per tutta la durata della celebrazione la fiaccola in ferro – realizzata appositamente per tutti i luoghi toccati dalla Fiaccola nel suo cammino – recante i nomi delle tre città gemellate nel nome di san Benedetto che al termine è stata accesa poi dalla Fiaccola pro pace et Europa una da S.E. Cordero, con la preghiera da parte delle delegazioni che possa essere accesa ail 21 marzo in comunione con tutte le località raggiunte dal Viaggio della Fiaccola e con i monasteri italiani di Norcia, Subiaco e Montecassino.

Ai lati della lampada altre due lampade a cera liquida con impressa la medaglia di San Benedetto e provenienti da Montecassino, donate poi all’Arcivescovo di Braga e ad un monastero benedettino non distante da Singeverga.

Al termine, un breve momento conviviale in cui le monache benedettine hanno offerto un assaggio dei loro buonissimi biscotti accompagnati dal liquore che porta il nome della Abbazia e che è realizzato secondo una antica ricetta monastica.

Termina con oggi il viaggio della Fiaccola in Portogallo. Si torna in Italia per raggiungere Subiaco, sabato 11 marzo.

Il servizio fotografico è di Roberto Mastronardi